Recensione The Hunt di Andrew Fukuda

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⚠️DISCLAIMER! QUESTA È UNA RECENSIONE NEGATIVA!⚠️

Copertina originale italiana di The Hunt di Andrew Fukuda

Dati e trama

“The Hunt” è il primo libro della trilogia omonima di Andrew Fukuda. È stato stampato in italiano nel 2013 per la casa editrice Il Castoro.
Il genere è YA distopico/fantasy con elementi fantascientifici.

Il protagonista, Gene, vive in un mondo in cui ormai la Gente (dei mostri con caratteristiche similari a vampiri) hanno preso il controllo, uccidendo la maggior parte degli umani perché ritenuti una prelibatezza per il loro sangue e carne. Gene però è umano e deve fare di tutto per non farsi scoprire come tale da Loro. Non deve quindi starnutire, sudare, contrarre muscoli facciali, ecc., inoltre deve seguire usi e costumi di questi mostri.
Un giorno viene indetta una lotteria per la caccia agli eminidi (il termine con cui chiamano gli umani), in cui partecipano tutti per vincere la possibilità di banchettare con quelli che probabilmente sono gli ultimi eminidi rimasti.
Gene e altri pochi fortunati vengono scelti per questa caccia… ma Gene ce la farà a non essere scoperto e a uccidere i suoi simili?

Cosa ne penso

Questo libro… mi ha dato grossi problemi a recensirlo. Se fosse infatti per la prima metà, avrei dato un voto bassissimo, ma con la seconda metà è andato a migliorarsi.
Il problema di questo romanzo è che è come la Torre di Pisa: bella storia ma con basi cedevoli.
Il fatto che Gene sia sopravvissuto per 17 anni senza tradirsi in alcun modo, è altamente incredibile. Inoltre non ho ancora capito il perché dovesse andare a scuola e fare per forza sport. Insomma capisco che gli piaccia nuotare, ma pur essendo uno sport dove non si suda (non ne sono sicuro in realtà), ci sono molti altri modi in cui si potrebbe tradire.

Poi ovviamente non ho compreso minimamente perché essendo la Gente insofferente alla luce, piazzassero qua e là lampade al mercurio, che a quanto dice il libro gli danno comunque fastidio. Non ho capito anche per quale motivo continuino ad usare cavalli per spostarsi quando hanno tecnologie evolute.
Insomma, potrei andare avanti all’infinito sulla prima parte soprattutto, ad indicare tutti i momenti in cui il mio cervello urlava “perché?!”, ma andrò avanti o questa recensione si rivelerà una lista della spesa.

A parte la confusione dovuta a tutti questi perché, la storia ha poco senso inizialmente proprio perché si indice una caccia che deve risollevare l’animo dei cittadini, ma non è una caccia in diretta televisiva, ma un evento privato su cui poi il vincitore scriverà un libro per protrarre la contentezza di quel momento nei secoli a venire. E questa parte è per me davvero confusa. Perché scrivere un libro? Perché non mostrare ciò che accade? Voi leggereste un libro che narra una partita di calcio? O preferireste vederla in diretta?
Questo libro mi è parso molto confuso nella prima parte, fornendo una storia che nella mente dello scrittore forse filava liscia, ma nella realtà no.

Il resto della trama va abbastanza bene, ma i colpi di scena sono un po’ tanto prevedibili e il protagonista pur essendo uno piuttosto intelligente, commette spesso errori stupidi.

Le parti romantiche sono poche e per fortuna ben scritte! Questa almeno è stata una cosa ben fatta e ben pensata… tranne le parti sensuali in cui la Gente ha questa specie di rituale di accoppiamento in cui uno pone i gomiti nell’incavo dell’ascella dell’altro. Per quanto fosse originale… era veramente strano da leggere.

Personaggi

Passiamo ai personaggi! La parte che si può amare o odiare è la rappresentazione della Gente di Fukuda. Somigliano veramente tanto a vampiri, tranne alcune differenze, tra le quali cibarsi anche di carne umana e non solo di sangue, i rituali di accoppiamento e gesti particolari in sostituzione delle contrazioni muscolari del volto, come ad esempio grattarsi i polsi per ridere.
Come trasposizione di “vampiri” mi è piaciuta abbastanza, anche perché non sono affatto amichevoli e il lettore non si invaghirà affatto di loro. Sono mostri nel senso letterale, animali violenti e assetati di sangue che si atteggiano come umani.

Il protagonista purtroppo è un po’ fiacco. Agisce in modo veramente stupido in alcuni punti, pur declamandosi come “più intelligente della classe”, inoltre ha chiaramente dei problemi di ego, non fa che ammettere di essere bello e attraente. Insomma è arrogante, ma inconsapevole di esserlo? È strano da leggere, davvero molto strano e poco facile da immedesimarsi in lui. Così come Ashley, la sua ragazza, che è perfetta tale e quale a Gene.

Forse ciò che non me li ha fatti totalmente passare come anonimi è stato il loro lato “brainwashed”, cioè il fatto che ambedue siano vissuti in delle vite false e in una società che gli ha fatto un vero e proprio lavaggio del cervello, tanto da sentirsi disgustati dal fatto di essere eminidi.

Considerazioni generali

Questo romanzo non è male da leggere se si riesce a non farsi troppi “perché” iniziali. La trama pur presentando elementi horror/splatter non è poi così tanto da incubo, ma potrebbe dar fastidio a chi non è abituato a leggerne.
Consiglio questo libro a chi vuole una lettura leggera, con chiari riferimenti al libro “Io sono Leggenda” di Matheson.

Voto finale: 2.5/5 ★★½✰✰

Innovatività: 3/5 ★★★✰✰

Livello di violenza: 3/5 ★★★✰✰

Facilità di lettura: 4/5 ★★★★✰

Scorrevolezza: 3/5 ★★★✰✰

Consigliato da: 14 anni in su

Una mia illustrazione ispirata a The Hunt di Andrew Fukuda

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