Recensione Rebel, il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton

Rebel, il deserto in fiamme” è il primo volume della saga fantasy di Alwyn Hamilton, nonché il suo libro d’esordio, è stato pubblicato da Giunti nel 2015.

Amani non ha mai avuto dubbi: è sempre stata sicura che prima o poi avrebbe trovato una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento. Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa infatti a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, uno straniero sfrontato, misterioso e affascinante. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il sultano di Miraji e il figlio in esilio, il principe Ribelle. Presto i due si troveranno a scappare attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: come i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifci destrieri per chi abbia l’ardire di domarli; i giganteschi rapaci Roc; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e sacerdoti capaci di leggere i ricordi altrui nell’acqua… Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta di quanto pensassero. Amani dovrà decidere se unirsi alla rivoluzione e capire se davvero quello che vuole è lasciarsi alle spalle il suo deserto.

trama da IBS

🏜”Rebel, il deserto in fiamme” è un libro che ho preso semplicemente perché mi mancava un fantasy ambientato nel deserto. Già sognavo le atmosfere tipiche delle Mille e una Notte quando mi sono accorto che c’era qualcosa di strano…
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🏜Questo libro è ambientato nel deserto (non moltissimo ma ci accontentiamo) ma non in uno arabeggiante, abbiamo infatti molti elementi western. All’inizio mi ha fatto storcere un po’ il naso questa scelta ma alla fine questo strano connubio ha funzionato, l’autrice ha saputo vendermelo bene. Poi mi ci ha messo due scene d’azione sui treni in mezzo al deserto e beh, ci vuole poco per farmi felice.
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🏜La nostra eroina, Amani, mi è piaciuta come MC, è una ragazza forte che vuole levare le tende da Dustwalk per scappare a un matrimonio con… suo zio??? Sarei scappato pure io, la sua motivazione è più che valida e il lettore si trova immediatamente dalla sua parte. Mi è piaciuto molto il suo legame con la sua arma che utilizza fin da quando è piccola, una pistola, e come siano scritte bene le scene in cui la utilizza.
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🏜Il love interest, Jin, non fa per me, è un tizio un po’ troppo arrogante per i miei gusti e gli avrei tirato volentieri un manrovescio, ma sembra adatto a Amani e un po’ di chimica tra i due ce l’ho trovata. Niente di eccezionale per il momento ma chissà, magari evolverà nel secondo volume.
(Tamid invece ha il mio cuore 🥺)
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🏜Alla fine mi è piaciuto il worldbuilding “misto” del libro e come riprende il folklore arabo, presentandoci anche alcune creature conosciute (i Jinn) e altre più particolari, tra cui i Buraqi (che non avevo mai sentito!)
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🏜Il problema principale di questo libro è che la prima e la seconda parte sono molto differenti perché il goal di Amani passa da voler scappare e andare da sua zia in un’altra città a tutt’altro (non lo dico per non fare spoiler, ma è completamente diversa dalla sua missione iniziale). Altra cosa che ho riscontrato sono una grossa dose di info dump e poche descrizioni, soprattutto degli ambienti.

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🏜Alcuni plot twist stavano bene in piedi ma ce ne sono stati altri che mi sono parsi un po’ forzati, soprattutto verso la fine, tra cui il potenziale segreto di Amani che mi ha fatto dire “Eh beh? Tutto qua?” e mi ha fatto rimpiangere la sua abilità con la pistola.
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🏜Come scrittura è scorrevole, ben eseguita in particolar modo nelle scene d’azione. Anche i dialoghi funzionano abbastanza e ci sono stati dei misteri interessanti, la cui risposta si è rivelata soddisfacente (parlo nello specifico della bussola rotta).
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🏜Il finale non mi ha convinto moltissimo lo devo ammettere, ma la storia che si sta svolgendo mi ha intrigato parecchio, soprattutto la parte politica. Penso che questo sia un buon romanzo d’esordio, diverso dal solito, ben scritto e con una protagonista particolare. Leggerò il secondo per vedere dove va a parare e per seguire ancora il cammino di Amani che ha preso una grandissima svolta.
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Voto: 3/5☆
Voto personale: 3,5/5☆

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