Recensione Major Grom: Plague Doctor 2021

Video recensione

Dati e trama

Il 7 luglio 2021 è arrivato su Netflix un film russo… Major Grom: Plague doctor. Ma da dove arriva questo film?

Io lo aspettavo da mesi, perché ho iniziato a leggerne il fumetto e sono ormai quasi alla fine!

Il film è l’adattamento cinematografico del primo arco del fumetto Major Grom, quello che infatti presenta il Medico della Peste. Il fumetto è stato creato nel 2012 dalla scrittura di Artem Gabrelyanov e Evgeniy Fedotov, ed illustrato da vari artisti. La serie è stata pubblicata da Bubble Comics dal 2012 al 2016 in lingua russa e inglese.

Di cosa parla? Major Grom segue le avventure di un poliziotto, Igor Grom, un tipo dal carattere particolare, che per portare a compimento un obiettivo spesso non pensa a fondo prima di agire. Nel primo arco, incontrerà il Medico della Peste, un vigilante mascherato che farà giustizia a Pietroburgo eliminando chiunque abbia commesso reati e ne sia uscito indenne grazie al suo status sociale.

Il vigilante assume una grande popolarità e con questo si forma anche un seguito che agisce a suo nome. Igor dovrà quindi cercare di capire chi si nasconde dietro la maschera da corvo del Medico della Peste, così da fermarlo e riportare l’ordine nella sua città.

Cosa ne penso: del fumetto

Il fumetto lo scoprii tempo fa da vari artisti russi che seguivo sui social, ma non l’ho letto fino a qualche mese fa, quando ho scoperto che sul sito della Bubble Comics era presente anche la traduzione in inglese. Devo ammettere che all’inizio, nei primi cinque numeri non mi aveva convinto tantissimo, ma ho continuato la lettura perché il personaggio di Igor mi piaceva e volevo scoprire assolutamente chi vestiva i panni del Medico della Peste!

Da lì in poi ho iniziato ad appassionarmi sempre di più a questo fumetto russo e adesso mi mancano solo tre archi per finirlo. Mi piace l’idea che hanno avuto di mischiare un fumetto di supereroi con un poliziesco pieno di azione e mistero. A tratti è leggermente cupo e macabro, ma tutti questi punti sono gestiti in un modo efficace e rendono la storia ancora più interessante a mio parere.

Personaggi: del fumetto

I personaggi sono abbastanza interessanti, ma spiccano in particolare Igor e il Medico della Peste, come è giusto che sia.

Igor è un protagonista che apprezzo, perché è serio ma ha anche modo di pronunciare qualche battuta e spesso di causare qualche comico danno involontario durante l’azione. È un poliziotto che non si ferma davanti a nulla e che farebbe di tutto per proteggere chi ama anche se ciò significa spesso prenderne le distanze.

Anche nei momenti più malinconici e struggenti, riesce comunque a rialzarsi e a combattere, quindi appare come un personaggio molto attivo durante i fumetti. Igor ha anche un modo molto particolare di mandare avanti i casi, cioè risolvendo spesso alla forza bruta.

Questo elemento appare all’inizio della serie come un elemento comico, ma nei volumi successivi, questo suo lato viene analizzato sempre di più, causando dubbi nella mente di Igor su quanto in là possa spingersi. Questa problematica viene affrontata in seguito con il tema anche della vendetta verso il Medico della Peste, il quale causerà dei danni irreparabili alla vita di Igor.

Il Medico della Peste è un cattivo interessante, ma non voglio dire molto di più di chi è in realtà oppure tolgo il divertimento della lettura a qualcuno. Voglio solo dire che la persona che si cela dietro non è esattamente un cattivo… è piuttosto vittima e carnefice insieme.

Il resto dei personaggi non sono molto tridimensionali, tra tutti quello un po’ più caratterizzato in questo primo arco forse è Dima, l’assistente di Igor.

Cosa ne penso: del film

Ora parlerò del film a grandi linee e quindi non farò spoiler.

Il lungometraggio trae ispirazione dal primo arco del fumetto, ma non lo segue strettamente, preferendo adattare certe scene in altri modi o sostituirle con altre. Nonostante ciò, io che leggo i fumetti non mi sono trovato scontento, anzi, mi è piaciuto quasi ogni cambiamento che hanno fatto alla storia e ai personaggi, perché spesso hanno reso la narrazione meno caotica e più piena di azione, rimediando anche ad alcune caratterizzazioni che nel fumetto non c’erano state. 

La prima parte del film a mio parere è un po’ lenta, ma aiuta a capire la situazione in cui si ambienta la storia e fa sì che il pubblico sappia di più del protagonista, iniziando quindi ad empatizzare per lui e comprenderne il suo modo di agire.

Le scene d’azione sono ben fatte e scorrono bene, ma l’espediente del “pensa pensa” di Igor, diventa un po’ fastidioso alla terza volta che viene riproposto, anche perché blocca l’azione di colpo e la resetta da capo per tre o quattro volte di seguito.

I punti in cui il film tocca tematiche legate alla rivoluzione del popolo verso i potenti sono ben girate e si capisce benissimo il doppio lato della medaglia del far giustizia con la forza, cosa che viene affrontata soprattutto con il personaggio terziario di Lyosha che ha un arco narrativo a sé ma che spesso si interseca con quello di Grom.

Il casting e i personaggi

Mi piace il casting ma continuo a rimanere incerto sull’attore che hanno scelto per Igor. Non che sia un cattivo attore, anzi, ma essendo abituato a vedere l’Igor dei fumetti, che è un armadio a due ante, non riesco bene a far coincidere il look dell’attore con quello del personaggio. Apprezzo però che abbiano tenuto l’outfit che caratterizza Major Grom, anche se ho sentito un po’ la mancanza della sciarpa, che viene anche citata durante il film dallo stesso Grom.

Il personaggio di Igor tra l’altro l’hanno reso più malinconico e diffidente, ma non ne hanno spiegato il perché, forse per lasciare questa backstory, appena accennata appunto quando parlava della sciarpa, ad un secondo o terzo film.

L’idea di far diventare Sergey un programmatore oltre che a un milionario filantropo non è nuova, visto che era già qualcosa di molto similare nel fumetto. Anche lì aveva creato la piattaforma “Insieme” ma non mi pare che fosse stata data una spiegazione nello specifico di cosa fosse questa sua creazione, quindi i registi hanno preso questa idea ma l’hanno ampliata e completata, dandole un ruolo fondamentale nella storia. Geniale è stato sostituire Margot, il corvo albino che aveva nel fumetto con un’interfaccia digitale.

Il personaggio del Medico della Peste è stato reso ancora più presente di quanto non fosse nell’opera originale e con le armi lanciafiamme e le uscite di scena improvvise, l’hanno reso ancora più temibile e spaventoso. L’espediente di far usare i social a un killer è interessante e moderna, ma avveniva già nel fumetto, solo che in quel caso aveva creato un suo sito personale e aveva hackerato altri siti per diffondere la sua visione di giustizia, senza fare però dirette streaming o cose di questo genere.

Mi è piaciuto che abbiano mantenuto il primo omicidio del Medico della Peste, peccato però che abbiano tolto un po’ dell’originalità (se così vogliamo chiamarla) del secondo e terzo omicidio, anche se alla fine hanno cambiato anche le successive vittime.

Una cosa che devo ammettere è di aver adorato la caratterizzazione che hanno dato a Yulia e il fatto che l’abbiano resa un personaggio più attivo nella storia. Infatti la Yulia del fumetto era un un personaggio che serviva perlopiù solo come aiuto in specifici casi ed era quasi un “trofeo” per Grom, non nel senso che lui la ritenesse tale, ma piuttosto perché la storia la faceva apparire così, anche per il fatto che veniva approfondita poco la crescita della loro relazione e sembrava nata dall’oggi al domani. 

Dima mi è piaciuto molto anche nel film e devo fare i complimenti all’attore perché ha reso benissimo il suo personaggio, rendendolo però un po’ più comico e facendogli così guadagnare più empatia dal pubblico.

Considerazioni finali

Con tutti questi cambiamenti, la storia ha mantenuto lo stesso “vibe” del fumetto, ma ha reso la visione più piacevole e scorrevole, rendendo la storia comprensibile anche a chi non ha mai letto nemmeno una pagina dell’opera originale.

Dopo tutto ciò, direi che il film mi è piaciuto parecchio e ne sto già programmando una seconda visione! Vediamo cosa ha in serbo per noi il Cinematic Universe del Bubble Comics, perché Major Grom è solo il primo cerchio degli anelli dell’universo a fumetti che hanno creato…