Recensione Gideon La Nona di Tamsyn Muir

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Copertina originale di “Gideon la Nona” di Tamsyn Muir

Dati e trama

Scritto nel 2019 da Tamsyn Muir, “Gideon la Nona” è il primo volume di una saga. In Italia è arrivato nel 2020 con Mondadori.

In un mondo in cui la necromanzia è la magia praticata, ci sono Nove Case, e nell’ultima di esse c’è la nostra protagonista, Gideon Nav, una serva cresciuta come un guerriero. Gideon non vuole più vivere da serva di quella fatiscente Casa e vorrebbe scappare per arruolarsi come guerriera. Ha già un bellissimo piano di fuga, peccato però che venga fermata dalla sua nemesi, Harrowark Nonagesimus, la Reverenda Figlia della Nona Casa, che le propone la libertà in cambio della sua spada.

Gideon diventerà quindi la paladina di Harrow e dovrà seguirla nel suo viaggio alla Prima Casa, dove l’Imperatore ha indetto delle sfide e invitato gli eredi delle varie Case a partecipare. Chi comprenderà e supererà le sfide potrà essere il nuovo Littore o Littrice e potrà non solo essere immortale ma anche guadagnare la salvezza e la vita alla sua Casa.

Tra sfide criptiche e misteriosi assassinii, Gideon e Harrow troveranno il modo di collaborare e cercheranno di comprendere la verità celata dietro il segreto dell’immortalità dei Littori.

Cosa ne penso

Questa è una delle recensioni che credo sarà la più confusionaria tra tutte quelle che io abbia fatto finora. Perché? Perché Gideon la Nona è il caos fatto libro. Come avrete già intuito dalla trama, questo libro è molto particolare e strano, già premettendo che molti lo hanno soprannominato come “lesbiche necromanti nello spazio”.

Il libro è un mix di fantascienza, fantasy, horror e giallo, ma non a tutti questi elementi viene dato tanto campo come agli altri. Il lato sci-fi di questo libro non è molto sviluppato e in alcuni momenti mi ero proprio scordato che si ambientasse su un set spaziale.

Ma tutti questi generi in un solo libro… funzionano? A mio parere Tamsyn Muir è riuscita nell’impossibile e ha creato una storia che funziona molto molto bene.

Ho da dire poco e tanto di questo libro, ma tirando le somme, direi che mi è proprio piaciuto, ma non abbastanza da ritenerlo un capolavoro. Il problema di Gideon per me è stato il fatto che l’autrice lasciasse un sacco di cose appena abbozzate (come l’ambientazione e alcuni legami tra i personaggi) ed altre le dava per scontate, come se il lettore dovesse già sapere alcune cose di suo. Nel complesso questi due fattori, hanno reso il libro a tratti confusionario oltre la soglia minima dell’accettabile.

Un po’ tutta la storia è confusionaria, ma alla fine si riesce a comprendere cosa sta accadendo e perché, anche se bisogna dedicare molta attenzione a ciò che si sta leggendo. A parte alcuni momenti (citati sopra), ho compreso abbastanza bene ciò che stava succedendo, ma immagino che non sia un libro esattamente per tutti. Questo non è un romanzo chiaro e semplice, è un romanzo a cui va prestata parecchia attenzione per comprenderlo.

La necromanzia presente in questo libro è straordinaria e ben bilanciata, anche se avrei preferito avere qualche spiegazione in più sulle varie necromanzie praticate dalle varie Case. Mi ha fatto molto piacere constatare che nessuno dei personaggi è “immune” al contraccolpo causato dall’utilizzo della necromanzia, cosa che in un certo senso ce li rende più umani e credibili.

So che nel libro ci sono varie sfide da completare per andare avanti nella scoperta di come diventare Littore o Littrice, ma non mi hanno catturato moltissimo. Avevano un po’ un qualcosa da videogioco a livelli, ma per me non erano abbastanza dinamiche e adrenaliniche per farmi interessare ad esse. Mi sono invece interessato di più alla parte “giallo” del libro, ed è forse stato quello che mi ha fatto davvero concentrare sulla trama, perché a quel punto cominciavo a prestare più attenzione per trovare la causa dei vari eventi che accadono durante il romanzo.

Un’altra cosa che mi ha spinto a continuare la lettura è stato senz’altro il modo in cui la Muir presenta il mondo di Gideon, come cioè un palazzo decaduto, un Impero in rovina, un bellissimo stucco barocco che soccombe al tempo e alla sua muffa. Insomma, un vero e proprio mondo in rovina, che fa quasi ridere come idea perché il mondo stesso creato dalla Muir basa le sue radici proprio nella morte, ma non vuole caderne vittima. Ho adorato il modo in cui presenta questo aspetto, sia a livello di descrizioni che di speranza, quasi assente e coperta di cinismo nei vari personaggi.

Stile di scrittura

Lo stile di scrittura è… anche questo strano. Sembra uno stile molto sperimentale, chiaro in alcuni punti e ostico in altri, non esattamente comprensibile al cento per cento, soprattutto nelle spiegazioni tecniche che a volte non fanno altro che complicare ulteriormente la comprensione del sistema magico. Nel complesso però è perfetto per la storia e le descrizioni sono corte e senza fronzoli.

La parte che può o meno disturbare è la presenza di molte scene horror (abbastanza dettagliate e molto cruente) e di parole scurrili e volgari, che pur essendo un tratto distintivo soprattutto di Gideon, sono usati molto frequentemente e forse soprattutto all’inizio sono usati eccessivamente.

Personaggi

Avevo capito che i personaggi di questo romanzo erano molto ben caratterizzati, ma nonostante tutto, quando ho iniziato a leggere, mi sono sorpreso davvero tantissimo. Non sono solo ben descritti fisicamente, ma anche il modo in cui presenta la loro psicologia e la relazioni alla loro storia personale è davvero magnifico. Seppur abbia fatto un po’ di casino a ricordarmi i nomi, a metà libro avevo già capito chi era chi e mi ero già fatto un’immagine mentale ben dettagliata di quel dato personaggio.

Il girl power in questo romanzo è eccezionale e per nulla scontato: presenta dei bellissimi personaggi, uno diverso dall’altro e con storie molto diverse, che però ci danno l’immagine di donne vere e forti durante la storia.

Immagino di dover spendere qualche parola per descrivere Gideon, la paladina e la vera protagonista di questo romanzo. Come già detto è un po’ sboccata, ma è un suo tratto distintivo che ben si allinea con il suo modo di fare rozzo e poco da “Nona Casa”. Ho adorato seguire Gideon in tutto il racconto e mi è piaciuto vedere la sua crescita. E poi vabbé, se mi date una rossa con uno spadone, degli occhiali da sole, cinica fino al midollo e che fa il paiolo a tutti… come faccio a non amarla?

Harrow è il completo opposto di Gideon, quindi è algida, regale e molto cervellotica. Questo personaggio se la Muir non l’avesse ben gestito, sarebbe potuto divenire fastidioso, soprattutto perché inizialmente si presenta con un odio smodato e insensato (il perché di esso verrà spiegato dopo) per Gideon e una tendenza a essere un po’ una saputella. Ma Harrow è stata gestita più che bene e il suo comportamento ha avuto perfettamente senso via via che si andava avanti con il racconto. Anche lei ha una crescita durante il libro, anche se più lieve rispetto a Gideon, e possiamo inoltre seguire il suo percorso di avvicinamento a Gideon, partendo da nemesi e arrivando ad inseparabile compagna.

I personaggi secondari, cioè tutti gli attendenti delle altre Case, sono appunto ben definiti, ma alcune delle loro storie sono state lasciate in sospeso e non credo verranno trattate nel secondo libro. Non so se è stata una cosa solo mia, ma a me sono risultati tutti un po’ insopportabili tranne Magnus… ma forse dovevano essere proprio così.

Conclusioni generali

Gideon la Nona non è un libro per tutti. Lo ribadisco di nuovo per mettervi in guardia. Se siete pronti a calarvi in un libro completamente fuori dagli schemi e molto particolare, allora è il libro giusto e siete pronti a buttarvi in questa sfida; se invece partite già con molti dubbi e poca voglia di concentrarvi, allora non accettate questo guanto di sfida.

Io non posso che dire che l’ho letto più veloce che potevo e che il finale mi ha lasciato a bocca aperta. La storia mi ha toccato ed è stata divertente da leggerla seppur con difficoltà, ma lascia sicuramente il segno e una volta finito questo romanzo, non solo vi ricorderete per filo e per segno cosa è successo, ma starete anche sulle spine perché vorrete subito buttarvi nella lettura del secondo volume!

Recensione del secondo volume: Harrow la Nona

Voto finale:4/5 ★★★★✰

Innovatività: 5/5 ★★★★★

Livello di violenza: 4/5 ★★★★✰

Facilità di lettura: 3/5 ★★★✰✰

Scorrevolezza: 3/5 ★★★✰✰

Consigliato da: 17 anni in su

Una mia illustrazione ispirata a “Gideon la Nona” di Tamsyn Muir

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