Recensione Nessun Dove di Neil Gaiman

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Dati e trama

Nessun dove” è un urban fantasy scritto da Neil Gaiman nel 1996, inizialmente era stato progettato come sceneggiatura per una serie tv, ma poi l’autore, trovandosi deluso dal prodotto finale, decise di pubblicare la storia anche sotto forma di libro. In Italia è arrivato nel 1999, ma la versione che ho letto io è del 2021 edita Mondadori e illustrata da Chris Riddell.

Dopo aver lasciato la Scozia ed essersi trasferito a Londra, Richard Mayhew troverà un lavoro, una casa e persino una ragazza. Ma la sua vita è davvero monotona e noiosa. Questo finché, mentre sta andando ad un appuntamento, una ragazzina vestita in modo strano esce dal muro e cade ferita a terra. Da quando soccorre la sconosciuta, che si chiama Porta, scoprirà che proviene da un’altra Londra, la Londra Sotto.

Cosa ne penso

Strizzando un po’ l’occhio a “Alice nel Paese delle Meraviglie” e usando qualche reference da “Il mago di Oz”, Gaiman ha creato una storia assurda, dai toni favolistici ma anche legata alla realtà seppur ambientata in posti a dir poco strani.

La storia ha uno svolgimento abbastanza lineare ma gli elementi si susseguono come una sorta di sogno, dove non per forza ciò che accade dopo è strettamente collegato a ciò che è successo prima. Tutto ciò lascia il lettore in un senso di smarrimento che credo dovesse provare, perché replica un po’ il sentirsi fuori posto di Richard, ma gli trasmette anche una sorta di mistero, perché è difficile che possa prevedere ciò che accade dopo. L’unica pecca è stata un po’ la fine che a mio avviso era abbastanza prevedibile per questo tipo di storia.

“Nessun dove” è un po’ un viaggio perlopiù alla ricerca di ciò che abbiamo perso diventando adulti e il lettore compie tale avventura seguendo Richard, un personaggio che si è “accontentato” della sua vita noiosa e che ha rinnegato la fantasia per accettare invece la logica. In questa avventura ai confini dell’immaginabile, Richard ha una crescita ma non nel senso che tutti potremmo immaginare: infatti comincia ad apprezzare tutta questa strana realtà di Londra Sotto e inizia ad acquisire una sua indipendenza (anche se spesso è più follia che altro perché le sue decisioni lo cacciano nei guai). È un po’ come se Richard ridiventasse bambino o perlomeno aperto alle stranezze che lo circondano.

Questa cosa la vediamo nello specifico con i troll colorati che ha sulla scrivania e che ricompariranno poi in seguito nel racconto. Questi troll di plastica colorata, secondo me non sono altro che la rappresentazione della fantasia di Richard e se leggerete il romanzo capirete perché questi oggettini kitsch secondo me hanno questo specifico significato.

Il worldbuilding di questa storia è più approfondito in alcuni punti e in altri invece è appena abbozzato. Poteva essere un bel mondo se nel libro gli fosse stato dedicato più spazio per capire come funziona e cosa lo compone, ma… non credo che Gaiman volesse questo. Credo che il worldbuilding sia stato di fatto lasciato così nebuloso proprio per assomigliare alla nebulosità della storia.

Come accade spesso durante il libro, Richard chiede “perché, come funziona, cosa è”, ma le risposte che gli arrivano sono spesso “non ci avevo mai pensato, non lo so, è così da sempre”. Secondo me, Gaiman voleva ricreare un tale spaesamento anche nel lettore, proponendo un worldbuilding volutamente confuso e poco approfondito.

Parlando invece di quella parte più delineata della Londra Sotto e dei suoi abitanti, direi che ogni idea è interessante e geniale. I luoghi descritti sono sempre molto suggestivi e spesso vagamente spaventosi, con un’aria da posti descritti in qualche fiaba andata perduta. Il potere che Gaiman ha pensato per Porta e la sua famiglia, è secondo me molto interessante e particolare, peccato che anche di questo ne sappiamo poco o punto, perché mi sarebbe piaciuto saperne di più.

Stile di scrittura

Questo romanzo di Gaiman l’avevo già più o meno letto qualche anno fa nella forma di fumetto edito Marvel Vertigo, quindi mi ricordavo abbastanza bene la storia, ma ciò che mancava effettivamente nel fumetto era lo stile di scrittura di Gaiman.

Lo stile che ha usato in questo libro è molto legato all’umorismo inglese e rende la lettura molto più divertente anche quando magari ci sono scene piuttosto crude. Per il resto, lo stile di Gaiman è uno dei miei preferiti, quindi non posso dire nient’altro al riguardo se non che è uno dei punti forti del romanzo.

Personaggi

I personaggi di questo romanzo sono ben pensati, però non conosciamo molto di loro e delle loro storie personali. Non credo che i personaggi siano il punto forte del libro, perché spesso esistono nella trama per eseguire un dato ruolo e quando devono coprire parti più emotive e personali, agiscono spesso in modo un po’ incoerente.

Richard è uno di quei protagonisti che avresti voglia di prenderlo a schiaffi, uno di quelli che ci mette mezz’ora per scegliere cosa ordinare al ristorante e che segue la propria ragazza senza dire mai la sua. Insomma, Richard nei primi capitoli è davvero fastidioso. Ma poi succede qualcosa durante la storia, ha questa crescita, questo cambio di mentalità e seppur spesso agisca come uno stupidotto, perlomeno ha capito come prendere da solo le sue decisioni. Se all’inizio mi stava antipatico a fine libro ho capito molto di più questo protagonista e mi è diventato simpatico perché in lui ho rivisto molte altre persone che ho incontrato nella mia vita.

Porta sinceramente non è un granché come personaggio. Ne adoro i suoi poteri e mi piace molto il suo stile, ma la sua caratterizzazione secondo me purtroppo è poco approfondita. Peccato però, perché credo che mi sarei innamorato di lei come personaggio se avesse avuto un po’ più personalità. 

Uno dei miei preferiti (e di chiunque abbia letto “Nessun dove”) è sicuramente il Marchese de Carabas, un uomo che ha al contempo un qualcosa di aristocratico e di sciatto, sia nel vestire che nei modi di fare. Il suo carattere e le sue battute sempre pronte mi sono piaciuti davvero tanto!

Conclusioni generali

“Nessun dove” è un libro che ho apprezzato davvero tanto, ma credo che sia anche un libro che troverei difficile da consigliare, perché è davvero particolare e strano. Quindi, se vi piacciono i libri che sembrano letteralmente usciti fuori da un sogno (o da un incubo) ma con una punta di realtà, vi consiglio assolutamente “Nessun dove”!

Voto finale: 4/5 ★★★★✰

Innovatività: 3/5 ★★★✰✰

Livello di violenza: 3/5 ★★★✰✰

Facilità di lettura: 4/5 ★★★★✰

Scorrevolezza: 3/5 ★★★✰✰

Consigliato da: 17 anni in su

Una mia illustrazione ispirata a Nessun dove di Neil Gaiman

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