Recensione Creamy Mami di Kazunori Ito e Yuko Kitagawa

Trama

Dall’anime del 1983, è stato tratto l’omonimo manga Creamy Mami (Mahou no Tenshi Creamy Mami), con la storia di Kazunori Ito e i disegni di Yuko Kitagawa.

Yu Morisawa è una bambina molto fortunata che, grazie a una magica bacchetta ricevuta da un folletto, ha la possibilità di trasformarsi a suo piacimento in un’affascinante adolescente. Affiancata da due simpatici gattini alieni, si calerà nel ruolo di una popolarissima stella dello spettacolo: Creamy Mami.

Trama da google books

Cosa ne penso

Preso dalla nostalgia, ho visto Creamy Mami nella sua nuova edizione Star comics e l’ho acquistato, in ricordo dei tempi in cui ero piccolo e vedevo le repliche dell’anime omonimo in tv. Non mi aspettavo chissà quale lettura impegnativa, però si è rivelata ancora di più di quanto mi aspettassi.

Il manga di Creamy ricalca abbastanza fedelmente l’anime ma, seppur io pensassi che fosse un’opera fruibile da tutti, così non è stato perché il target di questo manga è molto specifico e si aggira intorno ai 10-12 anni. Insomma, ero davvero fuori target e l’ho appurato dopo i primi due o tre capitoli. Forse mi aspettavo qualcosa come i manga delle altre magical girl, come Sailor Moon, Sugar Sugar Rune, ecc., quindi lavori che sono indirizzati ad un pubblico molto giovane ma che sono godibili anche da un target più adulto.

Le corte storielle di Creamy Mami hanno proprio una natura episodica che ricorda appunto le puntate dell’anime, e seguono un po’ tutte la carriera di Creamy con qualche deviazione qua e là in storie più disparate. Si sente proprio dal racconto e dal ritmo veloce con in cui sono narrate le vicende, che non è indirizzato al pubblico adulto ma è perfetto per un bambino che rientra nel target scelto. Nel mio caso ho fatto fatica a leggerlo perché era troppo assurdo e infantile.

Non ci sono grandi colpi di scena o situazioni che si avvertono come realmente rischiose, e spesso viene usato più volte lo smascheramento di Creamy come punto saliente, che però alla terza volta che viene utilizzato perde senso.

Stile di disegno

I disegni di Yuko Kitagawa sono nella media, niente di eccezionale. Ha il classico stile shojo che potremmo ritrovare in Georgie o Candy Candy, ma molto meno rifinito, quasi tirato via (ho notato vari errori e sbavature nei disegni) e con diverse problematiche a livello di anatomia, soprattutto nelle mani.

Dei paesaggi non ne parliamo perché a quel punto ridevo a più non posso dato che sono estremamente sintetici. La parte che mi ha fatto più ridere è stata in quel capitolo in cui vanno ad una pista da sci e per far capire dove si trovavano, c’è una distesa bianca con tre omini quasi stickman e un cartellone enorme con scritto “Pista da sci”.

L’uso dei retini è molto limitato, relegati soprattutto a pattern per gli sfondi o per i vestiti. Per creare ombre e colorazioni è stato preferito l’uso diretto del pennino. Credo sia stato usato anche dell’inchiostro bianco per gli occhi ma non ne sono sicuro al cento percento.

Personaggi

I personaggi di Creamy Mami sono molto semplici e non ci sono caratteristiche particolari su cui sento di dovermi soffermare. Mi piace molto però che Yu sia una ragazza energica, vivace e buffa, perfetta per ricoprire il ruolo di una protagonista con cui qualsiasi lettore possa non solo ritrovarsi ma reputarla anche simpatica.

Conclusioni generali

Per quanto sia stata ardua la lettura di questo volume singolo, non posso non considerarne i punti a favore che avrebbe potuto incontrare con un lettore del target giusto, che insieme a Creamy avrebbe potuto vivere tante avventure colorate e dal tono leggero, quasi favolistico.

Il problema è che mi ha dato proprio il senso di un cashgrab data la poca qualità, come se fosse stato pubblicato al solo scopo di vedere copie (tirate via) ai fan della serie animata. Peccato, mi aspettavo di più, se non dalle storie, perlomeno dai disegni.

Voto finale: 2,5/5 ★★½✰✰

Gradimento personale: 2/5 ★★✰✰✰

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