Recensione Martino il Guerriero di Brian Jacques

Copertina originale italiana di Martino il Guerriero di Brian Jacques

DATI e trama

Nel 1993, Brian Jacques pubblicò un romanzo per ragazzi che si svolgeva nel mondo da lui creato che ruota attorno l’abbazia di Redwall. Sto parlando di “Martino il Guerriero“.
Il mondo presentato da Brian Jacques è sempre popolato da animali antropomorfi, che si comportano proprio come esseri umani in un ambientazione medievaleggiante.
In questa avventura, Martino, un topolino dallo spirito guerriero, dovrà liberare se stesso e altre creature dalla schiavitù impostagli dal tiranno Badrang. Ma nella sua lunga avventura troverà validi amici che lo aiuteranno a portare a compimento l’impresa!

COSa ne penso

In Italia la saga di Redwall non ha avuto così tanta fortuna come in Inghilterra, infatti prima di leggere Martino il guerriero nemmeno sapevo della sua esistenza.
È un romanzo per un pubblico giovane, dai 12 anni in su (come consigliato sulla copertina) e credo che l’autore abbia azzeccato molto bene il target.

Lo stile di scrittura è facile da seguire e descrittivo in modo essenziale e conciso. Il problema è secondo me quando Jacques “perde tempo” a descrivere ciò che mangiano i personaggi. Se infatti raccogliamo tutti i punti in cui ne parla (in maniera fin troppo esaustiva) riusciremmo a mettere insieme almeno sette o otto pagine buone, se non di più.
Insomma, nelle ultime pagine quelle descrizioni mi è toccato proprio saltarle se non volevo ritrovarmi affamato o assonnato.

Altro problema che ho riscontrato è proprio gli atti della storia in sé. Questo perché Jacques contrappone attimi di divertimento e colmi di scherzi sempliciotti, con canzoncine e rime a attimi in cui descrive crudamente la guerra e le uccisioni, con anche una spruzzatina di torture e minacce. Non so se fosse un effetto da lui voluto per mettere a confronto la pace e la guerra, ma a me è parso come passare dal rosso al verde: un cazzotto in un occhio, insomma.

Ho trovato molto interessanti le parti della guerra e un po’ meno quelle più pacifiche.

Mi è piaciuto anche come Jacques abbia trattato non tanto la figura del guerriero, ma cosa si pensa del guerriero, dandocene idee diverse attraverso gli occhi di vari personaggi. C’è il guerriero che è anche stratega ma che quando è nella mischia perde ogni lucidità, il guerriero che pur avendo salvato un sacco di persone ricerca ancora la vendetta e il guerriero che non sa se voler davvero essere tale.

I PERSONAGGI

I personaggi li ho trovati piacevoli. Jacques non è sceso troppo nella psicologia, ma tramite dialoghi e azioni ha reso bene la caratterizzazione dei personaggi.
Il solo problema è che si fa fatica a ricordarsi il collegamento tra nome e specie animale, soprattutto perché i personaggi sono tanti.

Altra cosa ho trovato complicato capire quanto erano grandi gli animali rispetto al resto. Ad esempio, ad un certo punto si fermano a mangiare ciliegie e dice che giocano a sputare il nocciolo più lontano possibile, quindi parebbe che siano ciliegie minuscole a confronto dei topi, oppure quando mangiano un coscio di uccello arrosto che pare essere minuscolo ma poi vengono presentati anche uccelli enormi che potrebbero divorarsi un topo in un boccone. Non so, in alcuni punti era un po’ poco chiaro anche perché sono animali piuttosto conosciuti e di cui il lettore sa la grandezza.

Il mio personaggio preferito è stato senza ombra di dubbio Tramun Zocc, un corsaro che fa la parte del cattivo ma che ha anche il ruolo nella storia di far divertire il lettore. Probabilmente mi è piaciuto perché l’autore si è divertito a scrivere di lui e è uno dei cattivi che ha creato che ama di più.

Considerazioni generali

Questo libro è adatto a chi cerca un’avventura non troppo complicata, in cui i problemi si risolvono in poche pagine. Vi avverto solo di una cosa: non aspettatevi un happy ending completo, vi lascerà l’amaro in bocca.

Voto: 3/5 ★★★✰✰

Una mia illustrazione ispirata a Martino il Guerriero

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