Recensione La Storia Infinita di Michael Ende

Copertina originale italiana de “La Storia Infinita” di Michael Ende

DATI E trama

Amanti del fantasy o meno, chi non ha mai sentito parlare de “La Storia Infinita” di Michael Ende scritta nel 1979?
C’è chi ne ha solo sentito parlare, chi ha visto il film e chi ne ha letto il libro. Proprio quest’ultimo andrò a recensire.

Bastiano Baldassarre Bucci è un bambino di circa 10 anni, con una grande creatività che usa per raccontare storie. Non è però per questo il secchione della classe, anzi, è stato addirittura bocciato. È anche costantemente bullizzato dai suoi compagni di scuola.
Ha almeno dei genitori che lo aiutano? No, non direi. Sua madre è morta e suo padre dalla morte della moglie si è chiuso in sé e sembra quasi non far nemmeno caso se suo figlio sia presente o meno nella sua vita.

Un giorno Bastiano trova un negozio di antiquariato e lì trova un libro che stava leggendo il proprietario del negozio. Un libro chiamato “La storia infinita”. Colto dalla bramosia di poter leggere una storia che non finisca mai, Bastiano ruba il libro e fugge a scuola, dove si rifugia nella soffitta, perché si sente troppo in colpa a tornare a casa sua essendosi macchiato di furto.

Dalla soffitta inizia a leggere il libro e a seguire le avventure lì narrate… per poi scoprire che il suo aiuto è richiesto proprio in quel mondo magico. Deve dare infatti il nome all’Infanta Imperatrice, colei che è la più potente e da cui dipende l’intero regno di Fantàsia e che all’inizio della storia sta morendo.
Ma per darle un nuovo nome deve raggiungerla.

COSA NE PENSO

Ora, con tutta la trama che ho scritto, qualcuno potrebbe dirmi “Eh, mi hai raccontato tutto il libro in pratica!”.
Sbagliato. Questa non è nemmeno un quinto della trama dell’intero romanzo!
E no, prima che pensiate che allora questo libro sia un mattone da 1000 pagine, vi rassicuro che non è così.

Il mio giudizio su questo libro è che è un bel libro, ma ho fatto una fatica immane a finirlo.
Perché? Perché Michael Ende ha aggiunto talmente tanta fantasia a questo libro che si rischia di rimanerne sommersi. Non voglio dire con questo che sia scritto male, anzi è scritto molto bene e Ende ha una capacità incredibile nel fare descrizioni brevi e concise, ma il problema è che secondo me ha inserito davvero troppe cose, quasi come se fosse uno sfoggio di quanta creatività ha. Alla fine del libro non si riesce a tenere a mente tutte le creature e tutti i posti che sono presentati: sono davvero troppi!

Un altro punto negativo è che questo romanzo era stato pensato per un pubblico di ragazzi, ma è davvero troppo complesso e carico per un target del genere. Persino io, che sono abituato a leggere cose pesanti e tomi mi sono trovato in difficoltà (e sì in alcuni punti mi stavo letteralmente addormentando.)

Alcuni poi potranno aver trovato un idea geniale il fatto che Ende decida di lasciare in sospeso le storie di personaggi terziari che scompaiono di scena con sempre la frase “ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta”. Io no. O almeno, all’inizio sì, ma dopo averla ripetuta per non so quante volte nel corso del romanzo (credo almeno più di venti volte), la frase perde il suo fascino e diventa ridondante e assillante.

Sono però interessanti gli insegnamenti che dà e la molteplicità delle creature fantasiche incontrate durante il racconto. Alcune creature e alcuni luoghi mi hanno fatto sorridere perché Ende ha modificato leggermente il nome delle tali da cui ha preso ispirazione (secondo me lo ha fatto intenzionalmente), come ad esempio il Deserto del Goab che somiglia molto al nostro Deserto del Gobi, oppure Cairon il centauro che ricorda veramente tanto il Chirone della mitologia greca.

Personaggi

In quanto a personaggi, ho visto molti che si lamentavano di Bastiano perché è un personaggio che è rappresentato per la grande maggioranza come negativo. A me è piaciuto come personaggio proprio per questo, perché tra tutti mi sembrava il personaggio più vivo. Non che mi sia rimasto simpatico, ma apprezzo la sua caratterizzazione.

Invece gli altri personaggi non mi hanno fatto né caldo né freddo, perché mi sono parsi un po’ poco tridimensionali. Anche se devo dire che Atreiu nella seconda parte del libro si è riscattato ai miei occhi e che ha acquisito più carattere.

L’Infanta Imperatrice non è stata di mio gradimento a livello di personaggio. L’unico suo lato che ho trovato interessante è stato il suo aspetto.

Una cosa che mi ha dato fastidio nella storia è che Bastiano ha circa dieci anni ma… non agisce e pensa minimamente come un bambino di quell’età. Mentre leggevo non riuscivo a immaginarmi un bambino, ma finivo quasi sempre ad immaginare un quindicenne.

considerazioni generali

Devo ammettere che è un libro interessante, soprattutto per aver trattato di metalettura in modo non banale, però per me rimane un libro che non ha saputo colpire il target a cui mirava, finendo per essere un tripudio eccessivo di creatività.

Voto finale: 3/5 ★★★✰✰

Innovatività: 5/5 ★★★★★

Livello di Violenza: 1/5 ★✰✰✰✰

Facilità di lettura: 4/5 ★★★★✰

Scorrevolezza: 4/5 ★★★✰✰

Consigliato da: 15 anni in su

Una mia illustrazione ispirata a La Storia Infinita

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