Recensione Tenebre e Ossa di Leigh Bardugo

Dati e trama

Pubblicato in Italia inizialmente con il titolo Tenebre e Ghiaccio (2013), è stato scritto da Leigh Bardugo nel 2012.

L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.

trama da Ibs

Cosa ne penso

Dopo aver visto la serie non potevo che leggere il libro! Sapevo già di partenza che molto probabilmente non avrei apprezzato “Tenebre e Ossa” quanto “Sei di corvi“, anche perché la storia di Alina mi era già interessata poco nella serie.
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Da una parte è stato così, pure perché “T&O” è un fantasy “vecchio”, con i classici trope “Profezia del prescelto”, “Salvare il mondo” e il trope da me più odiato… il “Triangolo amoroso”!
Sono tutti cliché che fanno capire immediatamente al lettore che si sta immergendo in una storia a tratti già letta in altri romanzi. Tuttavia non volevo condannarlo per questi. Se usati bene, proprio questi trope sarebbero potuti divenire punti di forza.
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Ma cosa ha innalzato per me questo libro? La scrittura della Bardugo, che pur essendo meno esperta (di “SoC”) in questo suo romanzo d’esordio è piuttosto incantevole, e il worldbuilding, che pure se è appena accennato risulta intrigante nel suo mix di storia e folklore russi.
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I personaggi… eh, insomma, si poteva fare di meglio, sono un po’ piattini. Ma come dicevo, questo è un classico fantasy del 2010/2015, dove la protagonista non ha una sua personalità vera e propria ma deve fungere al lettore da preatavolto alla quale sostituirsi nella storia e vivere in prima persona le sue avventure.
Per quanto riguarda i due lati del triangolo… senti Alina, mi sa che è meglio se rimani single. Uno è un cartonato possessivo e l’altro un manipolatore insensibile… alla fin dei conti non so chi sia meglio tra i due.
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C’è da dire però che l’Oscuro è un personaggio intrigante e spero davvero di avere più sviluppi del suo personaggio nei volumi seguenti e che non sia solo un affascinante cattivo con manie di grandezza.
I personaggi che mi hanno colpito di più sono Baghra e Genya, anche perché sono più tridimensionali nella loro personalità e nelle loro storie, al momento svelateci parzialmente.

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La storia è comunque molto piacevole da leggere e le parti dedicate all’azione sono scritte bene. “Tenebre e Ossa” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che alla fine non risulta troppo pesante.
Adesso devo solo recuperarmi i due volumi successivi e continuare a seguire Alina nel suo viaggio, sperando in un maggior sviluppo dei personaggi.

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Voto finale: 3/5 ★★★✰✰

Facilità di lettura: 4/5 ★★★★✰

Gradimento personale: 3,5/5 ★★★½✰

Consigliato da: 16 anni in su

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